Quello che colpisce, a conclusione della lettura di questo libro, è che una volta tanto il titolo è strettamente rispettato dall’autore, a dispetto del fatto che esso suoni un po’ ambizioso. In effetti si ha ora uno studio estremamente accurato e documentato su molti aspetti dell’organizzazione fiscale nella Tebe romana, che nasce e deriva dall’edizione di un gruppo di ostraca raccolti nella Bibliothèque Nationale Strasbourg. Il libro è diviso in cinque capitoli.
L’introduzione (pp. 11-31) fornisce una completa descrizione della collezione di ostraca di Strasburgo e della sua storia: circa metà dell’imponente collezione di ostraca greci è ancora inedita, e circa 2.000 di quelli demotici sono similmente in attesa di essere studiati. L’edizione di ‘soli’ 62 ostraca di questa collezione, apparentemente pochi a confronto con gli 812 del primo volume, pubblicato da P. Viereck, dipende dalla complessità dell’apparato critico e storico-papirologico fornito dal Heilporn. In realtà il volume offre ben di più della mera edizione di alcuni ostraca, dal momento che essi sono pubblicati e contemporaneamente collegati con altri di varie collezioni, come quelle del Museo dell’Ontario, della Bodleian Library o della Sorbona. L’autore ha infatti scelto di tentare una ricostruzione dei gruppi originali di testi che, sebbene non possano essere considerati con certezza archivi antichi, devono essere stati assemblati fin dall’antichità e sono stati solo successivamente dispersi, sia per caso, prima o dopo il loro ritrovamento, sia per la frammentazione generata dal mercato antiquario. Il risultato di questo meticoloso lavoro è la definizione di tre principali dossier (così sono denominati con molta prudenza da Heilphorn), i quali raccolgono testi secondo la loro provenienza e relazione rispettivamente con il distretto tebano di Ophieon, e con due famiglie di contribuenti, Pais, figlio di Senphthoumonthes e di Khabonchonsis e i suoi parenti.